CENNI STORICI
Dal secolo XVII si trovano tracce di gatti blu che vivevano in gruppi sia a Parigi che nel Massiccio centrale francese. Nel 1736 Linneo descrive nel suo “Systemae Naturae” un gatto blu che nomina “Catus coeruleu" e pure Buffon alla fine del Settecento descrive un gatto blu nella sua Storia naturale. Altri nomi trova il certosino come Gatto di Malta e Cipro descritti dala francese Francois Augustin de Paradis de Moncrief nel suo “Histoire des chats“ del 1727 e se si osserva la carta geografica la rotta Siria-Cipro e Malta ( sede di templari nelle Crociate) - Italia-Francia si spiega il passaggio dalla Siria alla Francia sia durante le crociate, sia per scambi mercantili, essendo i gatti graditi ospiti nelle stive delle navi come difesa dai topi. Il gatto blu di Cipro futuro Certosino è un cacciatore imbattibile di roditori!. Il nome “chartreux o Certosino“ potrebbe derivare proprio dalla sua abilità di cacciatore di topi che ne avrebbe fatto un gradito ospite anche dei conventi per difendere i granai e le biblioteche oltre che dell navi di ritorno dal Medio–Oriente. Da qui l’ipotesi di “ abitatore di certose o conventi “ e quindi certosino. Un riferimento a gatti blu è anche fatto nel 1620 dallo storico Pietro Della Valle che fece un viaggio in Persia e trovo nella provincia di Khorasan gatti morbidissimi blu ( persiani ? Certosini ?)
Si sa che un gatto simile era usato dai pellicciai per la sua pelliccia grigio-blu estremamente folta per manicotti e colli per signora Brulons gia’ dal 1700 menziona tali gatti blu “ come termine volgare come anche ripreso nella “Grande Encyclopedie”(1753) dove lo Chartreux viene definito .” une sort di chat qui le poils tirant sur le bleu” e infatti si sa che un gatto simile era usato dai pellicciai per la sua pelliccia grigio-blu estremamente folta per manicotti e colli per signora. Il nome “chartreux o Certosino “potrebbe derivare proprio dalla sua abilità di cacciatore di topi che ne avrebbe fatto un gradito ospite dei conventi per difendere i granai e le biblioteche . Da qui l’ipotesi di “ abitatore di certose o conventi “ e quindi certosino.
E’ stata esclusa da Simonnet, salvatore di razza nel XX secolo , la presenza costante di gatti certosini nella grande Certosa francese Altra ipotesi è da riferire al nome del ”Pile de Chartreux“ un tipo di tessuto spagnolo estremamente morbido comparabile al manto dei certosini …quindi nella lingua francese, scrive Simonnet, è stato fatto un passaggio del nome della lana alla pelliccia di questi gatti che sono stati denominati nel gergo della moda “Chartreux”!
Fatto sta che il primo vero ritratto di un certosino simile ai nostri attuali risale al 1747 . il pittore jean Baptiste Perroneau ritrae la nobildonna Magdaleine Pinceloup de La Grange con un gatto cenere- blu con gli occhi giallo oro .Effettivamente in questo gatto “chartreux “ si vedono caratteristiche tipiche del certosino come corporatura massiccia taglio e colore di occhi sguardo vigile e orecchie ben diritte!

Jean-Baptiste Perronneau (French, 1715 - 1783) Magdaleine Pinceloup de la Grange, née de Parseval, 1747 Oil on canvas, 65.1 × 52.4 cm (25 5/8 × 20 5/8 in.) The J. Paul Getty Museum, Los Angeles, 84.PA.665 Open Content Image from the J. Paul Getty Museum